
Nel terzo trimestre dell’anno fiscale 2025, Procter & Gamble ha registrato vendite nette per 19,8 miliardi di dollari, in calo del 2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia, le vendite organiche – che escludono gli effetti di cambi valutari, acquisizioni e dismissioni – sono aumentate dell’1%, spinte soprattutto da un incremento dei prezzi. L’utile netto diluito per azione, così come quello core, è salito dell’1%, attestandosi a 1,54 dollari.
Nonostante un contesto macroeconomico e geopolitico difficile, l’azienda ha mantenuto una solida performance finanziaria. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 3,7 miliardi di dollari, mentre l’utile netto ha raggiunto i 3,8 miliardi. L’indice di produttività del flusso di cassa libero rettificato è stato del 75%. In questo trimestre. Il CEO Jon Moeller ha commentato i risultati sottolineando la solidità della strategia integrata dell’azienda, basata su un portafoglio focalizzato su prodotti di uso quotidiano e sull’eccellenza in termini di prestazioni, packaging, comunicazione, distribuzione e valore per i consumatori. Pur adeguando le prospettive di breve periodo alle condizioni di mercato, Procter & Gamble mantiene piena fiducia nelle sue possibilità di crescita a lungo termine.
Stabile l’home care, cresce il personal care
Nel dettaglio dei settori, le vendite organiche della divisione Beauty sono cresciute del 2%, trainate dalla cura personale, mentre la cura dei capelli ha mostrato andamenti contrastanti a causa del calo di volume in Cina. Il segmento Grooming ha segnato un +3%, grazie a una combinazione di volumi in aumento e prezzi più alti. Il comparto Health Care ha registrato un +4%, con un buon andamento sia nella cura orale sia in quella personale, specialmente in America Latina ed Europa. Le vendite organiche di Fabric & Home Care sono rimaste stabili, mentre il segmento Baby, Feminine & Family Care ha registrato un calo dell’1%, penalizzato dalla diminuzione dei volumi.
I dazi minacciano i margini
Guardando al futuro, l’azienda prevede una crescita delle vendite organiche del 2% per l’intero anno fiscale, con un utile netto per azione core atteso tra i 6,72 e i 6,82 dollari, in aumento del 2-4% rispetto all’anno precedente. Procter & Gamble prevede di distribuire circa 10 miliardi di dividendi e di riacquistare azioni per un valore compreso tra i 6 e i 7 miliardi.
L’azienda continua a monitorare con attenzione i rischi legati a cambiamenti normativi, instabilità geopolitica, fluttuazioni delle materie prime e altri fattori macroeconomici. Tuttavia, mantiene un orientamento fiducioso e una strategia chiara basata sull’innovazione, l’efficienza e la centralità del consumatore. P&G produce già molti dei prodotti venduti negli Stati Uniti, ma i dazi del presidente Donald Trump probabilmente ne aumenteranno alcuni costi. “Probabilmente ci saranno aumenti dei prezzi. Le tariffe sono intrinsecamente inflazionistiche, ma stiamo anche valutando delle diverse opzioni di approvvigionamento“, ha dichiarato Moeller alla CNBC. Ha aggiunto che gli aumenti dei prezzi legati ai dazi si verificheranno nel prossimo anno fiscale, che inizia a luglio, in concomitanza con l’aumento previsto dei dazi ‘reciproci’ dell’amministrazione Trump, dopo una riduzione temporanea.
“L’incertezza sui dazi, il contesto politico e altri fattori hanno portato a un ‘consumatore più nervoso’ che si è tirato indietro negli ultimi due mesi del trimestre – ha affermato il direttore finanziario Andre Schulten durante la conference call con i media. Non è illogico vedere il consumatore adottare un atteggiamento di ‘attesa’, e abbiamo visto un calo del traffico presso i rivenditori – ha affermato Schulten. Abbiamo visto i consumatori cercare fondamentalmente il valore, migrando verso l’online, i negozi al dettaglio più grandi e i club retail“.